giovedì 12 luglio 2012

Come Volevasi Dimostrare

Google image
Ci hanno messo poco, proprio poco. Il che mi fa sospettare che non abbiano avuto molte esitazioni...
Ieri mi hanno telefonato con la più flautata delle voci, dicendomi quanto mi abbiano apprezzata  come persona (lavoravo come volontaria da loro da due mesi n.d.a.) ma come abbiano dovuto tenere conto dell'esperienza, che nel caso di molti altri candidati era parecchia più della mia. E che gli vuoi dire?
C'hanno ragione. A non prendermi intendo.
Che io lo sapevo di non poterlo firmare un contratto di un anno. Era abbastanza ovvio che non avrei potuto accettare, o comunque non subito.
Ma se avessi dato ascolto a marito (santo subito) se non altro avrei un feedback oggettivo. Saprei se sono pronta per quel lavoro, se posso puntare a farlo non appena il baby lo permetterà o se invece davvero mi mancano dei pezzi. Invece il feedback me lo metto in quel posto, con il senso di inadeguatezza che ne consegue e ripasso dal via.

La verità, quella proprio vera vera che sta sempre sotto un po' nascosta, non è tanto che il lavoro non ce l'ho. La verità subdola e meschina è il terrore, animale e viscerale, che mi coglie non appena guardo oltre la meraviglia di avere un bambino. Ci sono già passata: spupazzarti un dolcissimo bebè senza un piano di fuga è operazione che richiede una certa vocazione. Che a me manca. E su questa mancanza sono già atterrata rovinosamente in passato.
Ma sta volta mi faccio trovare preparata. Come ho già raccontato vado piano, ma vado: e questo bimbo me lo porto in pancia in mezzo certo a tanto amore, ma anche ad un progetto che lo contiene e mi contiene, soprattutto un progetto che continua oltre la famiglia, in quello spazio tutto mio dove oltre che mamma e moglie per carità fatemi essere altro.
E se con questo lavoro non ha funzionato...si chiude una porta si apre un portone. Speriamo solo non sul muso.
Mettere a punto piani A, ma anche B, C o pure Z è una pratica poco dilettevole, che richiede una certa perizia. Io dal piano C, che era questo lavoro giocato così in un colloquio dove ho giocato una carta di onestà tra il naif e lo sfigato, torno al piano B.

Se c'è da studiare, si studierà.
Se c'è da fare ancora work practice sotto pagata, si farà.
E in mezzo ci infiliamo anche un bambino.
Ce la si fa, vero che ce la si fa? 
Mentite sapendo di mentire per favore! 



8 commenti:

  1. Ce la si fa, verooooooooo? Ce la si fa. Ci credo. Si si si........ Stesse domande le mie. Stesse risposte quelle che cerco. Ti abbraccio.

    RispondiElimina
  2. MAH..anche io programmo di tornare a studiare per reinventarmi, vedrai che ce la si fa ahhh sisi

    RispondiElimina
  3. Ho scritto proprio oggi sul lavoro, non ho grandi consigli purtroppo. Pero' sono convinta che ci sarà una buona occasione da cogliere nel momento più adatto per te e per la tua famiglia. Hai troppi piani pronti perché ciò non accada, non e' da tutti. Buon fine settimana, spero di bel tempo!

    RispondiElimina
  4. Il problema, almeno per me, e' quello prima di tutto di capire quello che mi piacerebbe fare da grande. Lavoro da 13 nella stessa società e non e' quello che voglio, non piu'. Ci sono molte altre cose che mi piacerebbe fare...ma so che sono difficili se non impossibili alla mia eta' (37 anni) senza aver nessuna esperienza in quel campo....

    RispondiElimina
  5. Gliela si può fare certo....ma bisogna anche essere realisti....parlo sempre per me ovviamente.....lungi da me l'idea di demotivarti....anzi....
    Ed infatti ti dico anche questo: e' giusto e apprezzabile ne una mamma voglia essere anche una persona....separata dalla propria prole e trovare soddisfazione oltre che nell'essere mamma anche nell'essere una Persona....
    E quindi se hai le idee ben chiare....allora vai per la tua strada, vai dritta all'obiettivo....ed ovviamente IN BOCCA AL LUPO!!!!

    RispondiElimina
  6. ce la si fa, ce la si fa.
    Un bacio e buone vacanze a te e Olivia

    O.

    RispondiElimina
  7. Ma dove sei stata fin'ora? Mi rincuora sentire che non sono la sola che vuole una vita anche al di là dei propri amatissimi figli: molto spesso mi sento un'aliena! Grazie

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...