giovedì 30 agosto 2012

Con buona pace di Biancaneve

© http://michaeldepippo.com

Io me lo ricordo il mio primo film al cinema. E.T, che è ancora tra i miei preferiti, sul quale ho pianto tutte le lacrime che si possono ragionevolmente versare in una sala. Ero assai grandina in verità, mio fratello fu spedito dalla nonna e io avevo già sui 7 anni: un'età che se oggi non sei già stato a teatro, al cinema (3 D!) e anche a Eurodisney non sei nessuno. Aver portato lei a 4 anni più che compiuti mi ha attirato sguardi stupiti di diverse amiche, ma che ci posso fare, a me piace proprio quella magia che c'è intorno al conquistarsi piccole cose da grandi. E mi sembra che mettere lì tutto pronto e disponibile da subito tolga un po' di spessore, e di sapore, al mondo. Come al solito, ricette valide per tutti non ce n'è. La mia spera che al risultato si mescoli quel gusto così unico dato dall'attesa, e cerco di fare le cose solo quando mi sembra ci siano gli strumenti per apprezzarle.
Tutto questo per dire che...finalmente ci siamo andate: combo di pop-corn, papà uscito presto dall'ufficio, esaltazione a mille, ieri sera finalmente la settima arte anche per la mia bimba.

Benedetta Disney-Pixar! Non solo ha finalmente messo a punto la sua tecnologia in modo che le espressioni del volto siano intense tanto quanto le immagini corali e i paesaggi sono mozzafiato, ma proprio non poteva scegliere momento migliore per liberarsi (e liberare tutte noi) dell'accozzaglia di principesse disadattate e dare finalmente spazio a una che, nella sua ingenuità, va bene, con le sue banalità, ok, se non altro ci prova a fare qualcosa che non sia cantare agli uccellini e sognare un principe azzurro intravisto due volte col quale non ha mai parlato.
Ma non basta che la ragazza sappia il fatto suo, stringa i denti quando è il caso e si guardi bene dal disegnare abiti bianchi: udite udite, non è orfana di madre. Anzi, la mamma c'è e, per quanto amorevole e cortese, ingombra assai il cammino. Alla faccia di tutte le matrigne del mondo, animate da una perfidia che (quasi) nessuna di noi avrebbe potuto riconoscere nel mondo intorno a sé, questa mamma ostacola il tutto come facilmente potremmo fare tutte noi: discutendo e argomentando, a fin di bene e secondo valori e idee che, se non giusti in assoluto, non possono certo definirsi maligni.
E così finalmente è arrivata, vivadio, un'eroina in cui una bambina possa immedesimarsi senza necessariamente assumere un'aria da idiota (e perdonatemi, ma un filino di astio io verso quei modelli anni '50 che ci hanno seguite con i loro anacronismi fino al nuovo millennio un po' lo nutro). Una che dici, toh, è scema come tutte noi in età adolescenziale però insomma, almeno ci prova; e dopo aver creato un gran casino evita di mettersi a dormire in attesa di un biondino inespressivo che la baci dopo averle tolto le castagne dal fuoco, come si dice dalle mie parti. Ma soprattutto, qui si va oltre anche quei timidi tentativi di rimboccarsi le maniche che già fecero Rapunzel e Tiana: adesso abbiamo una storia che del matrimonio con il principe non ha più bisogno. Semplicemente perchè, finalmente, vivadio, si parla d'altro. L'amore fa capolino, che non è che se ne voglia/possa fare completamente a meno (giustamente poi), ma ce lo liquidano in maniera sintetica e cruciale prima di metà film: è una cosa che richiede tempo e arriva per ognuno quando è il momento. Punto. Nel frattempo occupatevi di costruire la vostra vita. E risolvere il rapporto con le vostre madri(/padri/o chi per loro), onde evitare di avere fantasmi maligni ad ostruirvi il cammino, che forse poi il principe azzurro quando arriva vi trova meno fragili.



6 commenti:

  1. Farò di tutto per andare a vederlo....mi hai inculcato una bella curiosità! Ce la faró a trovare chi mi guarda entrambi i pargoli? Questa la vedo giá più difficile!

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    1. A rileggermi mi pare che il post trasudi più fastidio per la stirpe delle principesse che gradimento per il film... Sono contenta ti abbia invogliata a vederlo! I pargoli...beh..sono una bella zavorra per tutte! :-) Spero che qualche dio (o nonno) provvederà... Ciao!

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  2. Ciao.
    Ma è semplicemente giusto che queste bimbe credano nelle favole, ma un tocco di realismo che le avvicini alla vita normale non può che far bene!
    Buon weekend!

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    1. Ciao! Certo, anch'io amo molto che credano nelle favole, solo preferisco quelle favole che non hanno nel matrimonio con il principe la soluzione di ogni male e l'unico obiettivo possibile della vita di una donna...

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