Londra, 21 Maggio 2015 |
Mi sorprendo felicemente a non trovare fantasmi che scalpitino per essere catalogati. Non che non ce ne siano, che migliorare un po' si può ma cambiare del tutto poi no, ma se non altro non scalpitano. A seconda del tempo si accucciano sotto la mia scrivania o la suola delle mie scarpe per correre: gli lancio un osso da spolpare ogni tanto e li porto a prendere aria appena posso. Sembrano gradire e mi ripagano con una presenza che resta un monito ma non è più una minaccia.
Io mi barcameno con un certo gusto tra la famiglia, bien sur, il mio nuovo progetto, le coppie a cui insegno e, per non farci mancare niente, un nuovo trasloco.
Nel frattempo lei è grandissima. I 7 anni -come ogni compleanno- mi hanno colta alla sprovvista, con denti che cadono e gambe che si allungano come il raggio dei suoi sogni, racconti e inquietudini. Il piccolo tanto piccolo non è già più, e incalza. Con domande pressanti. Tipo "Cosa c'è dentro un fiore mamma?", "Cosa c'è dentro il naso e le orecchie?". Fino qui tutto bene. Purché non mi chieda cosa c'è dentro gli scatoloni che sto preparando per il trasloco...!