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martedì 15 ottobre 2013

Si impara poco a poco, a lasciarli andare.

Estate 2013

I 5 anni non sono affatto banali. Credo che anzi siano lo step più impressionante, dopo i primi passi. Almeno da un punto di vista fisico. E io, in tutti i sensi, non ci sto dietro. 
Qui si tolgono rotelle e cadono incisivi (per fortuna senza che le due cose siano connesse) con grande disinvoltura. Sua, non certo mia, che a ogni piccolo passo verso il suo essere grande ho le vertigini.

lunedì 26 novembre 2012

Tovaglie, orologi, riviste sceme e passi lievi



E' ripartita già da qualche giorno, portandosi via quel rumorino speciale che fanno i suoi passi lievi quando si muove per casa. Lei, la mia mamma, così discreta, così attenta, che mi fa sentire una privilegiata ogni volta che leggo delle tante mamme italiche con la loro lista di commenti e lamentazioni mai taciuti.
Ha lasciato dietro di sé tracce leggere del suo passaggio, cammuffate da piccoli regali o gesti di attenzione.

venerdì 25 maggio 2012

Adesso voglio sapere in che oggetto staremo noi 2

Google image © Francesco Scanegatta 

E' li appoggiata sul tavolino, una scatolina d'argento imbottita di cotone a proteggere "la cosa perfetta": densa di tutta la cura con cui O l'ha maneggiata e il suo nonno prima di lei. 

Il suo nonno principeepirata: incapace dei minimi rudimenti di fisionomia utili a riconoscere qualcuno che si sia incontrato meno di 365 volte consecutive nell'arco di un anno; assolutamente inadatto a reperire latte nel frigo o calzini appaiati in un cassetto, ma in grado di percepire i più sottili risvolti emotivi di una persona in mille situazioni (o anche di mille persone in una situazione); molto sognatore e un po' distratto, dalla mente ambiziosa.
Appena nata non la prendeva in braccio, tra l'impacciato e il sospettoso, e a me, in fondo, scocciava anche un pochino; ma, si scoprì in seguito, a bloccarlo era solo una goffaggine impaziente di poterci interagire. Poi è arrivata l'età dei 'perchè', e fu chiaro che l'attesa sarebbe stata ripagata: la versatilità con cui da allora trova spunti ovunque per una fiaba, un esperimento scientifico o una domanda filosofica, ha un che di talmente divertente da risultare commuovente.

martedì 28 febbraio 2012

Una mamma seduta sul letto (mi disse)

Che non ha senso lottare ogni volta con una figlia che disobbedisce/ti sfida/è eccitata/stanca...e mille altre variabili che praticamente coprono l'80% del tempo che una figlia di media vivacità passa da sveglia.

Se ne vedono tante di mamme in lotta. Mamme che lasciano le case di amici -esempio scelto tra mille possibili- ogni volta ripetendo ossessivamente ai figli (intenti a fare e disfare di tutto) "Saluta, ringrazia. Saluta, ringrazia..." senza ottenere alcun risultato civile.
Prima ancora che O avesse l'età e le competenze fisiche per tutto ciò, ho sempre pregato di non diventare così. Ho tentato con impegno e con una certa costanza, con risultati per altro ancora work in progress. E senza molta originalità sono andata col pensiero a rivedere come se la cavava la mia, di mamma.
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