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mercoledì 7 maggio 2014

Io che poetica non sono


Giuro per i miei denti da latte 

giuro per il correre e per il sudare
giuro per l’acqua e per la sete
giuro per tutti per i baci d’amore
giuro per quando si parla piano la notte
giuro per quando si ride forte
giuro per la parola no
e giuro per la parola mai e per l’ebrezza giuro,
per la contentezza lo giuro.
Giuro che questa terra non sta per finire
giuro che io sento a volte una gioia così grande,
giuro che la gioia esiste, che esiste e io la sento,
e giuro che non mi lascerò intristire
da nessun piagnucololso profeta,
da nessun artista che mercanteggia col dolore,
da nessuno che scorrazza nel sangue e me lo spiega
da nessun imbonitore con le sue parole soffocanti.
Giuro che io salverò la delicatezza mia
la delicatezza del poco e del niente
del poco poco,
salverò il poco e il niente il colore sfumato,
l’ombra piccola
l’impercettibile che viene alla luce
il seme dentro il seme,
il niente dentro quel seme.
Perché da quel niente nasce ogni frutto.
Da quel niente
tutto viene.

giovedì 27 febbraio 2014

A tutte le nostre madri, imperfette, rabbiose, insopportabili, magnifiche. (cit.)


Google image

Uno dice "fantasy" e la metà di noi storce il naso, dichiara candidamente di non essere un appassionato del genere o semplicemente (e comprensibilmente) non spreca il poco tempo che riesce a ritagliare per i libri su storie di orchi, elfi e draghi verdi. Lo capisco.

E però in questo caso insisto e punto i piedi: leggere Silvana de Mari dovrebbe essere obbligatorio. Alle medie e al liceo, quando nutrirsi di temi etici attraverso storie appassionanti può fare la differenza nella crescita di un individuo; ma anche in età adulta, quando la capacità di leggere tra le righe i temi essenziali si è affinata e quella di lasciarsi trasportare da una storia coinvolgente è più difficile da soddisfare.
Quando leggere libri scritti bene non dovrebbe bastare più e vanno pretesi anche contenuti pensati bene (cosa che, a mio parere, manca nel 99% dei bestsellers degli ultimi anni. Scritti divinamente ma che a riassumerne storia e temi portanti bastano 3 righe e 4 minuti- fine della nota polemica).
Prima medico chirurgo, poi psicoterapeuta, volontaria in Etiopia, blogger profonda: gli ingredienti perché Silvana de Mari mi stesse simpatica c'erano tutti.

martedì 21 gennaio 2014

Ostaggio di un elfo

Gianni De Conno, copertina per Silvana De Mari, «L'ultimo Elfo»
Arriva così il 2014, travolto da una vacanza italiana all'insegna della famiglia, da un bimbo che mi prende in contropiede già pronto a spegnere la sua prima candelina e da inattesi entusiasmi sportivi che inseguo correndo 3 se non 4 volte alla settimana con mia somma sorpresa, inatteso piacere e un discreto benessere fisico che da ex-fumatrice piuttosto sedentaria ignoravo. Siamo a fine gennaio e fatico a capacitarmene. L'ho visto passare senza nemmeno fare una sosta qui sul blog, la cosa mi scoccia assai.
La ragione vera e più importante del mio silenzio però è che sono ostaggio di un elfo.
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