venerdì 16 marzo 2012

Venerdì del libro #6

Lo ammetto subito, sapendo bene che questo non aiuterà ad attirarmi le simpatie dei numerosi fans di Banana Yoshimoto&co: a me gli scrittori giapponesi me stanno un pò qua, proprio di traverso. Sarà che tradotti in italiano si riempiono subito di un (per me) insostenibile numero di avverbi ed aggettivi, ma mi sembrano sempre così pretenziosamente lirici che semplicemente non fanno per me. O almeno così pensavo, prima di scoprire Murakami. Che sarà pure un filino commerciale ultimamente, ma se lo merita anche.
Reso celebre dalle atmosfere e trame (anche troppo) oniriche di molti suoi lavori, secondo me rimane insuperabile per la disinvoltura con cui attraversa piani di discorso tra i più disparati, immergendoci in luoghi profondissimi senza che quasi ce ne accorgiamo.
E' il caso de "La ragazza dello Sputnik", che si legge con leggerezza e commozione, seguendo un triangolo amoroso scomposto e sfuggente, disarticolato tra amori saffici e spirituali, senza nemmeno accorgersi di stare parlando degli infiniti aspetti della conoscenza umana, della nostra capacità di frequentare questo mondo sempre sotto lo scacco della semiotica, provando invece sentimenti che tutto possono tranne che essere contenuti in semplici segnali.

Questo amo in quel che leggo e in quel che vivo, strati strati e strati, e la capacità di spostarsi agilmente da quelli più profondi a quelli più futili e lievi, dissimulando lo sforzo di contrastare il drastico sopravvento sia degli uni che degli altri.

Lettura consigliata a 360° gradi, che a seconda del momento in cui saremo e di quello che sapremo, toccherà corde diverse. Certo buone corde.

Questo post partecipa ai Venerdì del libro di Homemademamma.

11 commenti:

  1. Quando ho iniziato a leggere il post mi è venuto proprio da obiettare "E Murakami?" ;)
    Però concordo sul fatto che negli ultimi 3/4 anni sia troppo commerciale (e troppo osannato) tant'è che ho deciso di evitarlo per un po'. Lo riprenderò quando sarà passato di moda ;)

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  2. Il mio primo incontro con Murakami è stato con Norwegian Wood, che mi ha lasciato perplessa. Con l'idea che riproverò, ma non so quando. Anche io come te non sono una grandissima amante della letteratura nipponica. Ma prima o poi con lui riproverò.

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    1. Norvegian wood lo sto leggendo ora.. E mi piace, anche se elementi per essere perplessi capisco che ci siano..!

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  3. a me murakami piace e ci sono alcune (poche!)cose della yoshimoto che trovo bellissime....il lirismo in sè non mi disturba (anche se non è che proprio mi appartenga come approccio alla vita), un pò più l'enfasi su una semplicità vuota, superficiale e un pò consumistica che appiattisce un pò tutto e sì, mi fa incavolare!
    Buon week end a tutti

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  4. Io da studiosa di letteratura giapponese non sono assolutamente sulla tua stessa linea, hai mai letti Mishima?

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    1. No, decisamente non ho le competenze per discutere con te se studi letteratura giapponese! Però qualche consiglio lo accetto molto molto volentieri. Mishima è il prossimo che compro. Qualche titolo in particolare?

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    2. Ci credi che non saprei consigliarti uno meglio di un altro? Guarda la sua bibliografia e scegli ciò che ti sembra interessante. Di Murakami hai letto Tokyo Blues?
      Certo capisco che è tutto molto personale, è una lettura completamente diversa da quella sud americana per esempio. Ma credimi(forse io sono condizionata dai miei studi)è una letteratura molto coinvolgente. Io avevo come Insegnante di letteratura giapponese Amitrano, il traduttore ufficiale di Banana e lui mi fece amare anche i classici pesanti e lenti mattoni della letteratura antica...addirittura Kawabata ha il suo fascino.

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  5. Il primo libro che ho letto di Banana non mi è piaciuto affatto ed ho proprio abbandonato il filone... A quanto pare, però, con il titolo che suggerisci vale la pena riprovare. Ne prendo nota.

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    1. Mi sa che Banana ha rovinato la piazza a molti connazionali meritevoli..!

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  6. Io sono appassionata di letteratura giapponese. E' un genere che ho letto molto una decina d'anni fa e ultimamente ho abbandonato per altro, ma decisamente mi piacciono e in tanti. Pensa che questo VdL c'era altro in programma e riguardava il Giappone ma poi per motivi di tempo ho deciso di rimandare, perchè tengo molto a questi autori e voglio il tempo di rileggere almeno qualche pagina e riimmergermi nel piacere di quelle letture... ciao!

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    1. È ufficiale, lo riconosco: la mia opinione sui giappi è assai aprioristica e basata su un numero troppo esiguo di tentativi. Se hai voglia di consigliarmi qualcosa ci riprovo! Mishima citato sopra da Giorgia lo conosci? Altro..? Grazie!

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