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Ci ho sperato; forse con ingenuità, certo con un ottimismo che non mi conoscevo ('e te pareva'!). Ho voluto seriamente credere che aver superato uno dopo l'altro tutti gli ostacoli (molti onestamente, tra cui, va detto, un esame IELTS con mano dal cielo incorporata) fosse un segno chiaro che la rotta aveva senso. Ho vaneggiato di destino, mi sono riempita del piacere di sapere dove andare e ho puntato tutto lì. Ma ho perso.
La-bella-farmacista scuote la testa con quella sua aria tanto consapevole quanto rassegnata che non so se più mi immalinconisce o innervosisce. Ma quanto vorrei il suo parere, sapere cosa avrebbe scelto a 30, e poi a 50 e poi a 100 anni e provare a far la media.
Sono lì, sulla soglia che lei stessa mi ha tracciato intorno: voglio un mondo fuori, che non sia famiglia che non sia bambini...ma senza sacrificare il mondo dentro casa, dove a Natale aspettare figli e nipoti in quantità.
Quando le ho spiegato che non potevo andare in quella scuola come avrei voluto fare, O mi ha offerto la più semplice delle soluzioni: "Ma lo puoi chiedere un'altra volta se ti prendono". Il fatto che questo significherebbe aspettare altri 2 anni per, eventualmente, ammesso e non concesso che la noce andasse in porto, qualificarsi pienamente tra 4, dove me lo infilo?
=( mi dispiace, a questo punto usa la fantasia per trovare e inventarti nuove soluzioni!! forza e coraggio =)
RispondiEliminaSpero che il detto sia vero "chiusa una porta si apre un portone" e che presto ti succeda qualcosa che ti aiuterà a trovare la giusta direzione. un bacio
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