I cattivi non vincono mai

Cadono tutti giù nel buco. Spesso e volentieri subito dopo essere stati perdonati e graziati dall'eroe buono, mentre stanno per colpirlo alle spalle. "I cattivi non vincono mai" mi ripeteva mio padre, fornendo alle mie inquietudini un appiglio che ho cullato finché ho potuto. Cosa poi gli sia venuto in mente di scoperchiare l'abisso sul male prima dei miei 10 anni rimane un mistero, ma quella certezza de "I cattivi non vincono mai" è rimasta annidata con ostinazione nelle retrovie delle mie ansie.
Oggi la rivendo a Olivia, conscia del limite sottile che questa frase condivide con una grossa balla, eppure certa dentro di me che sia l'unica formula possibile.

Richiesto di spiegarne la teoria recentemente, mio padre mi ha spiazzata con un ottimismo che non gli conoscevo, molto vicino a un ottimismo storico di stampo illuminista: sul lungo termine, i cattivi non vincono mai. Non importa il male che possono causare, le forze positive arriveranno sempre a ribaltarli.
Sul lungo termine mi pare clausola un po' capestro nonché vaga, ma tant'è; questa è la sua logica e io me la tengo. In fondo voglio pure sperare che c'abbia ragione.
Il problema di base però rimane, ed è un po' sempre quello lì, molto vicino allo scocciante fatto che tutti dobbiamo morire: quanto margine di fiducia è bene che un bambino abbia nel mondo, e di quanto realismo è invece saggio equipaggiarlo? Con O lo so, è ancora presto, posso solo procedere lungo la costa: non nomino nulla che lei non possa immaginare e soprattutto nulla per cui non esistano strumenti di difesa. Ma sull'esistenza del "male" non credo si possa tanto a lungo sorvolare.
Il mondo è un posto buono, i cattivi non vincono mai. A condizione che si seguano determinate regole precise.

Se c'è un sentimento che le auguro di non provare mai è la paura, quella che anch'io ho avuto la fortuna di non provare mai. Ci ripensavo ieri sera tornando dal cinema dove ho visto Polisse: le storie intrecciate dei membri della squadra di polizia parigina protezione minori. In primo piano sono loro, un'umanità piena di contraddizioni molto umane e sentimenti da gestire; sullo sfondo, mostrati come da una finestra aperta, i casi che devono affrontare. Mostri per caso o per malattia, criminali di professione o per perversione: quei cattivi che forse davvero alla lunga non vinceranno mai, ma nell'immediato porca miseria come se la passano bene.
Sono tornata a casa felice di avere un'amica su cui scommettere, cui confidare questa pancina che cresce di cui non ho detto a molte persone (al di fuori del blog); ma anche sopraffatta dalla delicatezza delle nostre perfezioni, di queste vite tutto sommato facili che ci sono capitate più per culo che per merito.
Sono considerazioni vaghe e anche un po' retoriche, ma tant'è. Queste avevo in tasca stasera.

Chiudo con un mini sasso contro tutto il male. Ma se tutti lo raccogliamo, e magari pure lo pubblicizziamo sui nostri blog, potrebbe diventare un'arma un po' utile, se non potente.

Copio e incollo dal sito di questa associazione, che conosco personalmente e per la quale do assoluta garanzia. Si chiede solo un click, un voto per vincere una sponsorizzazione in denaro da Ben&Jerry. Se avete tre minuti per votarli online, e la voglia di passare parola, magari questa volta vincono anche i buoni.
Grazie!

Il progetto “Fiori che rinascono” in Etiopia partecipa al concorso Good ideas di Ben&Jerry’s!
I 25 progetti più votati, riceveranno una donazione di 2.000 euro.

“Fiori che rinascono” è un progetto attivo ad Addis Abeba in Etiopia, per la tutela di bambini vittime di abusi sessuali. Nel 2011 abbiamo aiutato 182 bambini abusati che, grazie al primo Counseling Center nel Corno d’Africa, seguono un percorso psicologico individuale per il superamento del trauma da violenza. All’interno del Counseling Center organizziamo dei laboratori artistici (musica, teatro, fotografia e video) per facilitare il reinserimento sociale dei bambini.

Cosa possiamo fare con 2000 euro?
50 bambini vittime di violenza sessuale potranno seguire per un anno, un percorso di riabilitazione psicologica con uno dei nostri psicologi nel Counseling center di Addis Abeba
I bambini del progetto “Fiori che rinascono” potranno seguire per 6 mesi i laboratori artistici

Vuoi aiutarci a dare continuità al loro percorso di crescita?
Ecco cosa puoi fare:
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