sabato 26 aprile 2014

Peter Pan. Che poi non è mica un libro per bambini.














A casa mi prendono in giro, e ne hanno ben donde. Il sabato sera ci facciamo pizza e film, e quando tocca a Peter Pan, il che capita ossessivamente spesso perché ai bambini si sa piace ripetere, io mi commuovo ogni volta. Ogni singola volta. Mi entra sempre dentro quel sorriso sospirato con cui il padre chiude il film: "Che strano, ho l'impressione di averlo visto anch'io quel vascello...tanto tempo fa...quando ero bambino." Mi fa pensare al mio papà, di cui persino Olivia un giorno mi ha detto che dentro era ancora bambino. (Testualmente: "Siamo stati tutti bambini ma poi crescendo molti se lo dimenticano." "Molti mamma, ma non il nonno Guido.")
Tra i film Disney resta senz'altro uno dei miei preferiti, ha sacrificato meno poesia di altri lungometraggi alle necessità del grande schermo.
L'originale però è un piccolo capolavoro di delicatezza terribile, molto più stratificata della vulgata Disney, e mi spiace averlo scoperto solo ora.
Parla di bambini, certo, dell'essere bambini prima ancora che del rimanere bambini. Ma parla anche, e in buona parte, del suo tragico negativo, dello smettere di essere bambini. A parte Peter Pan, che lo resta eternamente, sono due i gruppi di coloro che smettono di essere bambini, e il libro è dedicato con uguale dolcezza a entrambi. Ci sono gli adulti, ovviamente, nella tragedia del crescere che porta a dimenticare come si vola: genitori distratti che non sanno più raccontare storie. Ragazzi ormai cresciuti dei quali quindi non vale più la pena di parlare so it scarcely worth while saying anything more about them. Donne non più abili nel gestire le emozioni: Wendy was grown up. You need to be sorry for her. (...) She did not know how to comfort him, though she could have done it so easily once. She was only a woman now. Alcuni patetica essenza dei luoghi comuni: come Spugna, I know not why he was so infinetely pathetic, unless it were because he was so pathetically unaware of it. O pirati crudeli, infelici e rancorosi, che -pensa Wendy- avrebbero molto bisogno di una mamma, condannati ad essere inseguiti dal ticchettio dentro al coccodrillo. L'orologio prima o poi smetterà di funzionare lasciando campo libero a fauci silenziose e definitive.
Ma non solo gli adulti smettono di essere bambini.  Ci sono anche i morti bambini, la cui presenza (o per meglio dire assenza) torna insistentemente fin dalle prime pagine. Con l'incanto e la poesia del genio Barrie ci parla della morte del bambino: nel ventre materno, in ospedale, caduto giù fuori dal passeggino. Aborto, malattia, incidente.
Peter Pan ha a che fare con la morte e Barrie è esplicito nel primo capitolo: There were odd stories about him; as that when children died he went part of the way with them, so that they should not be frightened. (Per questa citazione devo dichiare il debito, è averla letta altrove che mi ha messo la pulce nell'orecchio.)
Quasi ogni pagina nasconde almeno una riga perfetta e densissima, dissimulata sotto la storia innocua ed eterna della magia del mondo bambino.
Peter Pan è in fondo un trattato molto consapevole sull'infanzia, di cui illumina con grande poesia aspetti simbolici ed essenziali: Everything just as it should be, you see. Off we skip like the most heartless things in the world, which is what children are, but so attractive; and we have an entirely selfish time; and then when we have need of special attention we nobly return for it, confident that we will be embraced instead of smacked. 
Sul potere profondo e meraviglioso, centrale nel libro, della parola e della presenza di una Mamma, una vera Mamma, come fa dire a Wendy, si è dovuto soffermare persino Walt Disney, che pure ha scremato quasi tutto il resto. Nel libro la Mamma è protagonista silente, ambivalente, magica e potentissima. 'The game's over' Hook cried 'the boys have found a mother'. Con il gioco di Wendy che fa da mamma a tutti, Barrie, serissimo, muove moltissime corde della maternità. Once you fit, great care must be taken to go on fitting (sta parlando delle porte di ingresso al nascondiglio segreto di Peter) and this, as Wendy was to discover to her delight, keeps a whole family in perfect condition. Wendy è il lato infantile eppure vivo della mamma, dà voce persino a quel momento di innegabile sollievo che tutte conosciamo quando la giornata dei figli è finita: Then, as she expressed it, she had a breathing time for herself. L'altra mamma del libro è quella dei ragazzi, colei che non chiude mai la finestra perché attende il ritorno. E' la mamma vera, a cui Barrie regala sentimenti maestosi condensati in poche righe: Would itnot serve them (riferito ai bambini che stanno tornando) jolly right if they came back and found their parents were spending the weekend in the country? It would be the moral lesson they have been in need of ever since we met them; but if we contrived things in this way Mrs Darling would never forgive us. La mamma che si tiene dieci giorni di infelicità se evitarli dovesse togliere 10 minuti di gioia ai propri figli.
L'infanzia è gioco, certamente, ma Barrie sa bene quanto serio questo gioco sia. Il bambino è descritto nel suo spirito, che è onesto e innocente, prima ancora e molto più che allegro e spensierato. Almeno finché non incontri noi adulti, con le nostre vigliaccate. Every child is affected thus the first time he is treated unfairly. All he thinks he has the right to when he comes to you to be yours in fairness. After you have been unfair to him he will love you again, but he will never afterwards be quite the same boy. No one ever gets over his first unfairness. 
Peter Pan non è un libro per bambini. E' una stringente arringa a difesa dei bambini: un monito e un imperativo, eternamente necessario, ad ogni adulto, genitore e non, a trattare i bambini come piccole persone, non piccole bestie. 'George, Nana (il cane bambinaia) is a treasure' 'No doubt, but I have an uneasy feeling at times that she looks upon the children as puppies.' 'Oh no dear, I feel sure she knows they have souls.' E Barrie non parla certo di religione, ma di anima in senso di spirito vitale e creativo. Pan è una figura minore della mitologia greca, spirito naturale e selvaggio che tutto pervade e che Barrie non sceglie certo a caso.
Le pagine in cui Uncino si concentra sulla buona forma come l'unica cosa che importi sono di una densità pedagogica che un post così non può approfondire. Good form! However much he may have degenerated he still knew that his is all that really matters. 
Peter Pan è un J'accuse poetico ma non per questo meno severo a quanti pensino che mentire ai bambini sia innocuo, quanti li perseguitino in forme violente e quanti lo facciano, ed è ancora più grave perché meno controllabile e più subdolo, nella forma dell'educazione e della disciplina che bada alla forma e non alle emozioni.
Peter Pan è un appello per l'enorme responsabilità e il dovere di rispettare l'infanzia, in senso radicale e completo, perché sia sempre, ovunque e per sempre -e non a caso sono le ultime tre parole del libro- gay, innocent and heartless.

Questo post avrebbe voluto essere pubblicato ieri per il Venerdì del libro.


20 commenti:

  1. un post bellissimo, l ho letto ieri mattino prima che si svegliassero le nane e appena potro' di nuovo permettermi di leggere un libro tutto intero questo sara' il primo...da picocla ho solo letto le versioni per bimbi, non conosco il testo originale e ne hai fatto una presentazione fantastica, grazie per tutto l impegno che hai messo in questo pezzo!

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    1. Grazie Valentina, di esserti presa il tempo di leggerlo e di averlo apprezzato... Mi sento un po' meno una voce nel deserto! :-)

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  2. Bello questo articolo! Da rileggere con calma non appena i bimbi dormono per godermelo appieno. Nemmeno io ho mai letto il testo originale. ..

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    1. Eh, il numero di cose che vorrei riuscire a fare quando finalmente i bimbi dormono....! :-)

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  3. Un'ottima analisi del testo,concordo su tutto.
    Ho riscoperto il vero Peter Pan, rileggendo il libro di Barrie da "adulta" e mi sono innamorata del suo autore. Dal 20 al 28 settembre a S. Benedetto del Tronto ci sarà il festival letterario PICENO D'AUTORE Junior ,che ogni anno è dedicato ad una grande fiaba della narrativa internazionale. Quest'anno è dedicato a Peter Pan. Appena sarà noto il programma definitivo te lo mando,così puoi postarlo e se ti fa piacere , vieni a trovarci.

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    1. Ciao! Grazie. So che c'era molto altro da dire, ma già così il post era troppo lungo per i miei gusti...
      Tu manda che mi fa sempre piacere essere al corrente...dubito riuscirò ad esserci, ma in fondo sono mezza marchigiana (sangue maceratese!), chissà che non riesca.
      Alla prossima

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  4. Cara Why, sei passata da me e ora scopro il tuo bellissimo blog:-)) grazie!!!

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  5. Noi ne abbiamo comprata una recente versione che, all'interno, propone anche approfondimenti e spiegazioni. Molto interessante... Ammetto di averlo comprato più per mio diletto che per quello dei miei bimbi ;-)

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    1. Evviva la sincerità! E comunque che male c'è quando facciamo qualcosa per loro che diverte anche noi...? :-)

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  6. Nonostante la divergenza sul fantasy, vedo che la sintonia continua: Peter Pan è un altro di quei testi per me cardine, sul quale ho lavorato e scritto tanto! Splendida storia, un vero e proprio mito (in senso mitografico) contemporaneo.

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    1. Ahah sono contenta! Muoio dalla curiosità di leggerti fuori dal blog...!!!

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  7. Ero già intrigata quando me lo avevi citato. Ora lo metto in wish list. Al momento ci stiamo litigando l'incantesimo. Dopo aver apprezzato l'elfo e dopo la folgorazione dell'orco...
    la cosa che ancora non risolvo è quella paura, che non riesco a spiegare, dei *volumi*... adoro possedere libri, ma i volumi in questa vita errabonda mi mettono ansia. Altra storia comunque ..

    bellissimo post Why, sempre bellissimo leggerti

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    1. Yuhu siete preda degli incantesimi adesso!? Sono troppo felice. Ma dimmi dell'orco... Quanto lo hai amato??
      Sul possesso dei volumi nella vita errabonda lasciamo perdere...tutta la mia biblioteca pre-matrimonio e figli, che amo follemente e che è parte di me con le sue centinaia di libri, è parcheggiata in italia...soffro.
      grazie squa, sempre bello sapere che passi a leggermi. :-)

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  8. Non mi ero mai soffermata a riflettere così tanto su Peter Pan, anche se pure io ho sempre avuto l'impressione che non fosse un libro per bambini o meglio, che presentasse diversi livelli di lettura, come tanti altri grandi classici, ingiustamente relegati a letture "per l'infanzia".
    Devo dire che, secondo me, le versioni cinematografiche con Robin Williams (anche se è' l'ideale seguito) e Il bellissimo NEVERLAND rendono molto di più di quella Disney ciò che scrivi. Ottime riflessioni, grazie per avermi fatto soffermare!
    Devo proprio rileggermi il libro integrale!

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    1. Buona rilettura allora! Vero, ci sono versioni cinematografiche più complete della Disney, che però resta comunque la più diffusa e nota...

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  9. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  10. I suoi commenti sono incantevoli !blog intelligente per nulla frivolo,., complimenti Why condivido sempre la scelta dei libri preferiti. Stessa sensibilita' e gusto ! Compresa la divina De Mari....a presto

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  11. Bellissimo post, davvero. Ma me lo appunto per tornare a leggerlo DOPO avere letto Peter Pan, che è in lista di attesa da un po'. Probabilmenbte mi hai dato la chiave giusta. Grazie ^__^

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  12. bellissimo post. ho letto il peter pan di barrie la prima volta a vent'anni.
    ogni tanto lo riprendo in mano e me lo rileggo da cima a fondo, leggendoci ogni volta qualcosa in più della precedente, incantandomi ogni volta un po' di più. sarà che intanto cresco e mi aggrappo con le unghie e con i denti alla me bambina? struggente, poetico, intenso, profondo. verissimo che ha molti livelli di lettura, altrettanto vero che non è un libro per bambini.

    vado o.t.: ti ho invitata ad un giochino, se ti va e solo e ti va.
    http://shaulalala.blogspot.it/2014/05/il-fior-fiore-della-primavera-in-bloom.html
    a presto, bacibaci

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