giovedì 17 marzo 2011

La famiglia-ragno


Perfettamente consapevole che di quello che sogno potrebbero tutti serenamente infischiarsi, vorrei ci fosse qualcuno con cui condividere il sogno dell'altra notte. A parte la mia analista che con la solita precisa puntualità ha già individuato i punti salienti.

In un vaso ai piedi di una scala (? non sono sicura, ma era ai piedi di qsa), c'è del verde, tipo muschio e un piccolo ragnetto. Io mi avvicino a guardarlo e provo a toccarlo/infastidirlo e questo si infuria e salta fuori. E' grossissimo e molto peloso, davvero orrendo. Esce dal vaso con altri 2, uno medio e uno piccino, che ricordo distintamente di aver identificato come papà,mamma e bambino, e mi attaccano. Io scappo, mi giro e sparo con una specie di insetticida potente a distanza che sembra quasi più un estintore che una bomboletta, li rallento, ma continuano a saltare in avanti minacciosissimi cercando di raggiungermi.
Mi sveglio piuttosto in tensione, che se i ragni non piacciono a nessuno a me ancora meno.
Alla conclusione che forse c'è un tantino di disarmonia tra il mio IO e il concetto di famiglia immagino possiamo giungere tutti con una certa facilità.
Ma quando qualcuno ti argomenta che perdere tempo a pensare a cosa si è sognato è pratica un tantino inconcludente e prescindibile, le scelte che rimangono non sono poi molte. Sentirsi sciocche e inadeguate è tra quelle. Soprattutto se al valore della nostra attività inconscia si è dedicato tempo e pensieri e se quel qualcuno è tuo marito.

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