Spifferi di vita e inedite brunette

Che ci fosse aria di cambiamento un po' lo sapevo. Tirava già da qualche tempo, mimetizzata da desiderio di equilibrio e tenacia nei progetti. Si era manifestata con chiarezza, quando ho girato la schiena a tante inquietudini concentrandomi con precisione verso obiettivi concreti e perseguibili di serenità. Era quell'aria di cambiamento che ti scorre dentro e addosso, inesorabile e paziente come un nemico e invece in fondo, una volta domata, benefica e fertile: basta capire dove canalizzarla. Ed evitare di opporvisi con eccessiva testardaggine. Ma anche arginare con competenza gli spifferi, che si sa, fanno sempre ammalare. Insomma, diciamocelo, una di quelle arie di cambiamento che c'è voluto del tempo, e non poco, a imparare a gestire.
Oggi, viva dio, soffia imperiosa, ma non mi fa perdere l'equilibrio. Cambiano prospettive e con loro parecchi orizzonti. E io posso passare da qui, da questo posto tanto estraneo e tanto mio che è 'casa' eppure non lo è più, senza temere più di veder spuntare radici là dove credevo di avere le mie ali.
Qualcosa è cambiato mi dicono la disinvoltura con cui organizzo le giornate, la tranquillità con cui spendo un pomeriggio a dormire sul divano di mia madre con buona pace delle persone che vorrei/dovrei vedere. Qualcosa è cambiato mi dice il respiro che resta sereno, anche svoltando angoli dove mille significati (per non chiamarli ricordi) stanno in agguato. Ed è cambiato il modo in cui vedo Londra da qui, oltre quel lago e quelle montagne che amo tanto quanto mi hanno soffocata negli anni: un luogo che mi appartiene tanto quanto questo, e che con questo può convivere pacificamente dentro di me.

Mi compiaccio di tanto equilibrio; ben preparata al fatto che non durerà.
Ma registro un cambiamento, di quelli tanto futili e superficiali da essere indiscutibili indici di vicende assai più sostanziali: dopo una vita da bionda, molto molto bionda, mi sono scoperta un'anima brunetta. Inattesa e radicale. Come ogni sana aria di cambiamento.