venerdì 13 aprile 2012

Venerdì del libro #8

L'ho finito ieri sera, e direi che per il Venerdì del libro di oggi non ho dubbi su cosa consigliare: il primo romanzo di Gioconda Belli "La donna abitata" è avvincente come un romanzo d'azione e spirituale come un diario femminile.
Una storia di guerra, sì, sullo sfondo della rivoluzione sandinista in Nicaragua (che poi si trascende molto in fretta, rappresentando semplicemente ogni rivoluzione giusta a un oppressore), ma soprattutto una storia di sguardi femminili, che degli impeti rivoluzionari (tutti, non solo quelli politici in verità) devono scegliere in un modo tutto loro, ben distante dagli schematismi maschili sia per natura che per tradizione, se essere sguardi spettatori o attive visioni.



La protagonista, Lavinia, proviene dal bel mondo, la parte fortunata della società che di ribellarsi al dittatore potrebbe anche non aver molto bisogno. La seguiamo proprio da lì, nel momento in cui imperativi più importanti che richiedono un coraggio di cui lei aveva letto più che avuto bisogno nella vita, rafforzati da un amore ma che su quello per fortuna non si appiattiscono, la spingono a mettere tutto in discussione. A cominciare da se stessa.
Le fa eco una seconda voce narrante, spirituale e antica, con parole dal passato: quella di una guerriera precolombiana che ha lottato accanto agli uomini contro gli invasori spagnoli (e tutti già sappiamo non andò a finire bene), che l'autrice immagina secondo le leggende sudamericane come spirito naturale scivolato nell'albero in giardino e da lì, ombra buona e anima ruggente, dentro la protagonista. Il tutto molto meno zen di quanto sembri.

Epoche e contesti molto differenti, eppure ad andare in scena sono contrasti che parlano ancora oggi, anche in mancanza di repressioni sanguinose, attraverso ognuna di noi che non si rassegna, cercando di esprimere se stessa conciliando equilibri delicatissimi di lavoro, amore e figli. Equilibri, diciamocelo, che gli uomini non sanno proprio cosa siano, benedetti (o forse condannati) da un ruolo che, qualsiasi esso sia, possono scegliere una volta per tutte senza dover per forza scoperchiare forze ancestrali (leggi maternità) che li rimettano sempre in discussione.

Nessuna concessione a femminismi di alcun tipo però: al contrario, è la ricerca del modo più completo di vivere insieme, in coppia ma anche in società, quella che alla Belli sta più a cuore, senza che nessuna delle parti sia costretta a mettere a tacere una porzione di sé che inesorabile, simbolicamente ma neanche troppo, le scorre nel sangue.

7 commenti:

  1. Il titolo mi piace molto... ma anche quello che hai raccontato della trama è interessante! Piacere di averti conosciuta tramite i venerdì del libro...

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  2. Sembra una storia interessante, prendo nota!

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  3. Molto grazioso il tuo blog e pieno di consigli utili sulla lettura. Ciao Aldo

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  4. Un'autrice per me sconosciuta ma che da come lo presenti ha scritto un romanzo interessante davvero. Prendo nota.
    Ciao da un'altra partecipante al Venerdì del libro :-)

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  5. Per me una novità assoluta... Se non ne avessi parlato tu non credo che l'avrei mai preso in considerazione: la copertina a dire il vero non mi attira molto.

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  6. E' una vita che le mie amiche me lo consigliano... dovrò rimediare. ciao! (bello il tuo ultimo post sui nonni, davvero tenero)

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  7. Ho amato questo libro tanto intensamente, tanti anni fa. Ricordo solo la forte emozione che mi ha lasciato alla fine. Ma direi che mi basta...Bellissimo anche il suo "Sofia dei presagi",un altro di quei libri che ti restano sulla pelle!!!

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