Capita, come a Monopoli: ogni tanto passi dal via. E ritiri 1000 lire. Ogni passaggio nella cittadina delle radici è un po' così: un passaggio dal via da cui ripartire con un pezzo da mille. Che solo a natale abbia a che fare col denaro però (ma a quel punto mai col numero mille) è poi un dettaglio . Comunque, dicevo: ogni tanto si passa da qui, da questo via che c'è da chiedersi se sia un ritorno indietro o un passo avanti; e ogni volta si riparte... Con mille energie, o quando va male mille dubbi e altrettante domande, sempre mille abbracci, mille telefonate, mille regali per O, mille parenti. Mille scosse di assestamento ai miei piccoli equilibri, mille volte precari. Questo è stato un giro fortunato.
Sono ripassata dal mio piccolo via con energia e con fiducia, armata dell'entusiasmo di una piccola O che parla di questo via come della sua casa. "Che però arriva fino a Londra". Qui lei si guarda intorno sicura di sè e degli affetti che troverà, facendo con grande disinvoltura quello che io ho cercato di imparare in questi anni: saltellare sulla soglia del via, un piede nel lago e l'altro nel Tamigi, perchè la sua casa è proprio lì, in quel tratto che vediamo solo noi che li separa e li unisce. Lei lo sa, senza bisogno di porte né muri: la sua casa è qui E è Londra, due piani diversi della stessa abitazione. Ce la siamo costruita su misura, con le imperfezioni e i disordini delle case in cui si vive per davvero. Lo pensavo guardandola abitare la casetta di cartone che occupa il salotto dei miei quando noi siamo qui:
E' stata una Pasqua calda come si direbbe un Natale. Una di quelle festività in cui il piacere di essere tutti insieme è palpabile, con buona pace di certe dinamiche familiari che spesso in passato hanno reso assai lunga la digestione di molti pranzi . E non a causa di quel che stava nel piatto.
La soglia del nostro via, quella che unisce Londra a quaggiù, è stata particolarmente frequentata. Simbolicamente ma non solo. Prova ne è la venuta dell'Easter Bunny, usanza per me nuova (e certo assai pagana, ne convengo) ma solida e antica agli occhi di O, che ha costellato di ovetti anche la parte di casa italiana, dopo aver calcato le scene londinesi stupendo O e tutta la sua classe con prove inconfutabili del suo passaggio:
Ma da qui ripasseremo. Già si sa. Sperando solo di avere un altro giro fortunato.
O magari, osiamo anche dire, potremmo azzardare l'ipotesi di essere diventati bravi...?
O magari, osiamo anche dire, potremmo azzardare l'ipotesi di essere diventati bravi...?
che bella quest'immagine di una casa che si estende oltre i confini geografici, oltre la nostra necessità di mettere tutto in ordine e su tutto agire il controllo.
RispondiEliminaChe bello essere bambini e muoversi in uno spazio così vasto fatto di sogni ed emozioni.
Complimenti a questa whymom, che vede tutte queste cose.....
ciao
Io voto per l'azzardo, i bambini ci fanno vedere le strade e i percorsi giusti, i più semplici in fondo. E tu sei stata brava a farle vedere tutti i piani della vostra casa come un'esperienza da cui prendere solo cose buone.
RispondiEliminanoi ancora cerchiamo la nostra Neverland..tra un trasloco e l'altro..
RispondiEliminaBuona Pasqua (in ritardo) a te e O.
Ieri sono andata ad una festa di pasqua italiana. C'erano anche tante coppie mistee i loro pargoli. Parlavano italiano, ma raccoglievano le uova nascoste in giardino. Li ho un po' invidiati, nessun cultural shock per chi nasce tra due culture diverse
RispondiEliminaDavvero bella questa immagine della tua casa...negli occhi dei bambini e nella loro mente gli spazi sono davvero piu' semplici. Tutto e' piu' semplice e vicino...
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