martedì 25 settembre 2012

Qui, Quo, Qua e l'inevitabilità dello sconforto


Vanna Vinci "La bambina filosofica"
Il lato negativo è che mia figlia è come me: abissale, geneticamente incline alla sega mentale.
Il lato positivo è che io ero come lei. Ergo, mi dico, forse saprò offrire una buona sponda; qualche strumento per gestirsi le domande abissali e l'inevitabilità dello sconforto. Strumenti tipo aprirsi un blog...? Stiamo in una botte di ferro.
Abbiamo visto un piccolo cartone di Paperino ieri sera. Dico, niente streghe, orchi o draghi neri: Paperino che giocava con Qui, Quo e Qua. Si può immaginare scenario più innocuo? Sì, si può. Aridateme Pocoyo. Perché i nipotini ieri hanno pensato bene di fargli uno scherzo e, con una serie di trucchetti decisamente scemi come solo nei fumetti, lo convincono di essere seriamente malato. Lo mettono a letto, lo curano e gli danno il colpo di grazia: con una pompa collegata a un coniglio di gomma gli fanno credere di avere il cuore fuori controllo, tanto che lui prende le sue mazze da golf per regalarle a loro. Ovviamente il tutto si risolve con un gran corrersi dietro come in tutti i finali di Paperino.
Madre degenere che lascia guardare programmi inadatti, si dirà, e si dirà probabilmente con ragione. Però io davvero non mi sono resa conto che potesse essere una cosa tanto sconvolgente. Riso amaro, può essere, umorismo nero...tutto quello che volete. Ma le lacrime calde poco dopo, a scoppio ritardato come chi sa rimuginare ben bene certamente saprà, perchè "Mamma, era una storia veramente troppo triste", mi hanno presa in contropiede.
A questo punto se ci sono psicologhe in lettura le prego di concentrarsi solo ad alleviare i miei sensi di colpa...di traumi irreversibili parlatemi un'altra volta.
Sminuire del tutto non si poteva. Ovvio. Provare a contenere però sì. E allora via, con tutto il repertorio di spazio verbale per lasciarle esprimere la sua malinconia. E alla fine riconoscere insieme che sì, la storia in effetti aveva un lato molto triste ma chi l'aveva disegnata forse voleva proprio cercare di far ridere nonostante ci siano cose tristi.
La prendo in braccio, cosa che lo ammetto, tra la sua altezza e la mia pancia, richiede un certo sforzo, e mi esce uno spontaneo, banalissimo, "Mamma mia come stai diventando grande". Giammai più: "Ecco, tra poco non riuscirai più a prendermi in braccio...e a te piaceva tanto prendermi in braccio...!" E giù lacrime.
Guadagniamo il letto, dove si lascia calmare e coccolare, ma torna su Paperino. Le è rimasta lì questa cosa delle mazze da golf. E io che mai approvo le bugie ai bambini, questa volta mi concedo una piccola licenza poetica: "Ma tesoro, non pensava proprio di morire, gli regalava le mazze da golf perchè pensava di non riuscire più a giocarci per un po'."
Doccia fredda in arrivo: "Non importa, tanto moriamo tutti lo stesso."

Vanna Vinci "La bambina filosofica"

5 commenti:

  1. Ti dico solo che concosco perfettamente il cartone che citi e ricordo ancora l'angoscia che provavo per il povero paperino! O_o
    Però, a giudicare dal finale del tuo post, mi sembra di capire che i bambini abbiano più risorse di quel che immaginiamo ;)

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  2. Posso ridere? o e' meglio che pianga...visto che ancora gli ormoni post-natali vanno allegramente in giro..?

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  3. Mi viene da dire che è bello che tiri fuori le emozioni, con grande maturità oltretutto. Mio figlio non lo vuole fare, non piange, lui semplicemente scappa. Quindi la tv non la guarda e comunque appena annusa un'emozione troppo forte se ne va.
    Io non mi preoccuperei finché sente di potersi sfogare con te.

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  4. Ognuna ha sottolineato un aspetto diverso, tutti importanti, grazie! La doccia era un pezzo di ghiaccio in testa in effetti... Ma è vero che Olivia, in questi suoi momenti un po' così, mi dimostra di avere risorse che torneranno utili, maneggia la realtà in un modo che aldilà di tutto mi strappa sempre un sorriso e come dice Marzia e come a me sta tanto a cuore, ha un filo diretto tra le sue emozioni, i suoi pensieri e me. Trova sempre le parole per farmeli capire, dimostrando di gradire il confronto.
    Caspita, quanto è difficile fare le mamme!?!?! Un abbraccio a tutte e attente a Paperino! :-)

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