lunedì 5 novembre 2012

Tutti sopravvivemmo a stento

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Ci sono eh! Più o meno presente a me stessa, ma ci sono.
E adesso che ho imparato gli interruttori di casa, il lato in cui devo girarmi per l'asciugamano e l'ordine supremo che ho dato ai miei piatti e cassetti, posso anche ricominciare ad occuparmi di qualcosa che non provenga direttamente dagli scatoloni.
Il mio difetto congenito di sopravvalutare le mie abilità di multitasking non ha mancato di farsi sentire, mentre inscatolavo la nostra vita degli ultimi 5 anni senza rinunciare a uno ed un solo dei miei impegni già presi. A parte il blog, come si sarà notato...
Ed è stato allora che un marito operativo e concludente si rivela uno degli essere più sexy e desiderabili del mondo...mentre la libreria in sala ha preso forma e colore e quel ripostiglio nel controsoffito è stato imbottito di ogni genere e specie di oggetto. Con quel suo pragmatismo che quando hai solo voglia di sfogliare l'album delle seghe mentali ti sfibra diventa l'unico compagno che si possa cercare quando è il momento di fare le cose. E farle per bene. Che è poi, ci pensavo giusto ieri, la cosa bella dello stare con lui: quell'amore agìto e vissuto nel quotidiano, che non cerca descrizioni e dichiarazioni ma è lì, presente e tangibile, nelle cose che fai e costruisci giorno per giorno. Nella cura che ci si mette. Se ripenso a quando ho seriamente considerato di rinunciare a tutto ciò, mi guardo indietro con lo stesso sollievo di chi ha visto il tornado sfiorare la sua casa.

La camera di O è stata ovviamente la priorità: che sottovalutare gli effetti del trasloco su una bimba di 4 anni era l'errore che continuavo a ripetermi di non voler fare. Nido dev'essere e in tempi rapidi; senza concessioni alla precarietà che poi fa brutti scherzi all'umore e ai pensieri.
Finito di spacchettare i suoi giochi, first things first, un vaso di fiori in cucina. Eh beh, nella vita c'è bisogno di priorità. Poi tazze e teiera nell'armadio, prima di olio e sale, che poter avere un'amica per il the è condizione imprescindibile per sentirsi a casa.
Al resto lavoriamo, tra compromessi Ikea e la follia di un divano di cuoio, talmente poco baby friendly da fare di noi due poveri dementi. Ma molto felici.


10 commenti:

  1. ....è sarà un bellissimo nuovo inizio....

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  2. Dementi ma felici voglio che diventi il mio motto!!
    Siete stati davvero bravi a tirar su il nido, priorità incluse.

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  3. Evvia, trasloco (quasi) finito e matrimonio ancora in piedi direi che e' un traguardo di cui andare fieri!! E certo che la camera della quatrenne e' LA priorita', il nido per un bambino e' sempre il luogo più bello del mondo!

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  4. "quell'amore agìto e vissuto nel quotidiano, che non cerca descrizioni e dichiarazioni ma è lì, presente e tangibile, nelle cose che fai e costruisci giorno per giorno. Nella cura che ci si mette"
    è una delle definizioni più belle e più autentiche di amore, per me che provo a raccontarlo, a inventarlo, quell'amore.
    Ci sei mancata, Why!

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  5. Che bello, sembrate molto felici :) Complimenti per aver già imparato lo schema degli interruttori: io faccio ancora casini dopo 3 anni ^^'

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  6. Sono contenta che vi siate sistemati :) E hai ragioen che è traumatico per i bimbi traslocare, io me li ricordo bene TUTTI :/

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  7. Ciao! ma siete stati velocissimi!!
    Grande!
    (anche a me piacerebbe tanto in giardino!)

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  8. sono felice che vi site sistemati!

    http://nonsidicepiacere.blogspot.it/

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