giovedì 6 dicembre 2012

Attesa (dolce ma anche no)

Nicholas Frank, "Just wait" 2006

La piccoletta aspetta il Natale, armata di dolce letterina in cui cortesemente richiede una macchina fotografica, degli adesivi e Woody di Toy Story. Si può fare. E aspetta il fratellino, con domande molto pratiche e concrete che rivelano un'attenzione pragmatica da non sottovalutare. La ragazza lo attende (al varco?), trepidante.
Io aspetto. Poco pazientemente. Diverse cose.

Aspetto Tommaso tra circa due mesi e non mi sono mai sentita meno pronta. Sarà il fatto di esserci già passata che incredibilmente scombussola tutto, ma ho la netta sensazione di andare incontro a qualcosa per cui non sono affatto preparata. Dicono che poi torna fuori tutto, come un'abitudine sopita, e posso solo augurarmi che sia vero. A me sembra solo tutto spaventosamente nuovo.
Aspetto di conoscerlo, dargli un volto e una consistenza: lui che in questi mesi è stato una presenza fisica molto più decisa, scalciante e massiccia, di quanto fu a suo tempo la sorella, ma una presenza emotiva più lieve. Attenuata dal clamore della quotidianità sempre incalzante.
Ancor più aspetto il responso di quella ca**o di università, che poco prima dell'arrivo del vichingo mi farà sapere se a Settembre potrò essere dei loro, per questo dannato Postgraduate Course: il mio grande piano B, la strada che mi sono preparata con cura, decisione e ostinazione e che, almeno nei miei piccoli sogni ingenui, dovrebbe farmi correre accanto alla mia famiglia con la serenità quieta di chi si rispecchia anche in altro.
Comunque vada sarà un casino.
Qualora mi prendessero si tratterà di organizzarsi per un impegno di due anni full time, incastrare ritmi ed esigenze della famiglia in un corso unanimamente descritto come molto molto molto intensivo. Se invece dovessero respingermi di nuovo...ecco non ci voglio pensare. E l'ipotesi, anche senza voler fare troppo le vittime, non è poi così irreale, considerato il bassissimo numero di posti disponibili.
E se attesa dev'essere, che attesa sia. Ma sia detto che non è affatto piacevole!

10 commenti:

  1. Un abbbraccio e in bocca al lupo per tutto, perchè si incastri nel modo più proficuo per tutti voi.
    E comunque: i piani B sono importanti, anche io ne faccio sempre, ma sai a volte ci si inventa anche un piano C che è pure meglio! :) (Just in case...)

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    1. Grazie Cì, che piacere ritrovarti! Hai ragione, i piani C (ma anche X, Y e Z) possono avere molto senso..tutto sta a metterli a fuoco! Un bacio!

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  2. vedrai che andrà bene... in bocca al lupo comunque! Anche io sono al piano B, anche se non è facile da seguire. Ma poi sono soddisfazioni!

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    1. Grazie cara..e soprattutto, e di cuore, altrettanto!

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  3. Io non ho un piano B eppure mi sento in attesa ... diamine se sono messa male! Tu aspetti grandi cose, grandi cambiamenti, sentirsi ciclicamente non pronti mi pare il minimo.
    Secondo me ti aiuterà moltissimo la tua pragmatica figlia maggiore ;)

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    1. Ciclicamente sarebbe già un risultato..io mi ci sento perennemente! :-)
      La piccola pragmatica fa ben sperare anche me però...grazie!!!

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  4. Ma da figlia maggiore, quale sono, subito ho pensato che forse non è compito mio, ma mi piacerebbe lo stesso dirti di non metterla mai "da parte"...non darla mai per scontata...e non pensare mai che abbia meno bisogno di te del prossimo figlio. Avrà bisogni diversi, ma non secondari.
    In bocca al lupo, per tutto.

    Paio fuori argomento, ma mi sono un momento infuocata..scusa..

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    1. Sono consigli saggi, invece! Grazie.
      Al momento ho più paura di non amare mai il secondo quanto amo lei..ma so che farsi sommergere dai bisogni pratici dei piccoli a scapito di quelli dei grandi è un rischio concreto. Tu passa qui ogni tanto a tenermi d'occhio e ricordarmelo, mi raccomando!

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