mercoledì 9 ottobre 2013

Svezzamento: Italia-Inghilterra ai calci di rigore

Settembre 2013
Il quadro è stato chiaro fin da subito, quando in ospedale mi hanno dato le istruzioni per occuparmi del cordone ombelicale. O meglio, quando NON me le hanno date, dato che qui vige la regola che il cordone si arrangia da solo e non richiede maneggiamenti. Meno che mai disinfettanti, garze e compagnia. Si staccherà quando sarà il suo momento e tu devi solo avere il buon senso di tener pulita la zona. O più semplicemente il bambino.
Gli inglesi fanno le cose un tantino diversamente da come vengono fatte in Italia. Le loro code geometriche alle poste fanno sospettare che le facciano meglio, eh, ma convengo anch'io che le cure di un neonato siano un argomento più complesso.

Mano a mano che il bambino cresce l'inutilità di eccessivi interventi viene ribadita e incrementata. Resta il fatto che con bambini under 2 una poveretta straniera come me, abituata a pediatri, controlli del peso, istruzioni per lo svezzamento simili a ricette mediche e via dicendo ha, come dire, il dubbio se adattarsi oppure no.
Il cordone, effettivamente, si è staccato con una certa rapidità e precisione, senza il mio benché minimo intervento. Giocano per terra in ogni dove leccando di tutto e non sembrano soffrirne. Il mio personale compromesso è che gli lascio leccare il pavimento...solo in casa. Magari non proprio tutto il pomeriggio ma solo mentre si rotola tra un gioco e l'altro.
A scuola fanno l'intervallo in cortile con qualsiasi tempo, letteralmente, e devo ammettere che nessuno, a partire da mia figlia, è particolarmente malato molto spesso. Ma vero anche che naso che cola e tosse qui non si annoverano sotto il concetto di malattia.
Poi si apre il capitolo svezzamento. E olé, via di totale libertà, cioccolato a un anno, frutta rossa a 7 mesi, pappe per il primo mesetto ma poi via di cibo triturato. Non amo particolarmente gli omogeneizzati, ma qualcuno in casa certe volte fa comodo. Manzo alla stroganoff forse però no... eppure qui quello c'è. O anche pollo al curry, se preferite. Ma del tutto omogeneizzato quasi niente, che a 7 mesi un poco sanno masticare ed è bene incoraggiarli. Dicono.
Mi sono procurata le pappe italiane, che nell'armadio sembrano tanto rassicuranti, ma fare la spesa sul sito straniero quando tutti intorno a me sembrano crescere felici e soprattutto sani mi sembra quasi assurdo.
Al momento siamo settati su una bella via di mezzo. Pranzo all'inglese (pezzettini di cose morbide che si mangia da solo con competenze di masticazione e deglutizione che sembrano dare totale ragione agli inglesi) e cena all'italiana, con crema di riso o semolino fatti col brodo. La sua preferenza è certamente e nettamente per il finger food inglese, va registrato, ma mangia di gusto comunque. Lo tengo lontano da quello che in Italia è considerato la peste nera, ma gli ho fatto assaggiare ogni genere e specie di altro vegetale ben oltre la classica mela. E sì, gliel'ho lasciato masticare all'inglese: le prime 3 settimane con una specie di retina di sicurezza e poi solo pregando molto il suo angelo custode, che però a quanto pare sapeva il fatto suo. Stressano molto qui quanto rapido sia nei bambini il riflesso che-ha-pure-un-nome per non ingozzarsi, e devo dargli atto che Tommy conferma. Anche l'usanza di far loro il bagno prima di andare a nanna, dopo mangiato, alla luce dell'autonomia che incoraggiano assume un gran senso. Puliti una volta al giorno, prima di andare a dormire.
Mi dicono che anche in Italia sta prendendo piede l'idea che per molti cibi si è aspettato anche troppo e che dopo i 7 mesi si possa andare più disinvolti. Questo un po' mi rassicura nel dare fiducia -con riserva- agli inglesi. Ma no, il cioccolato non glielo do.

Ma al netto delle varie scuole di pensiero, a me fa bene ricordarmi -e ripetermi- che la metà delle attenzioni su cui si sprecano energie sono sovrastrutture culturali, stampelle a cui appendere le inevitabili incertezze da mamma. Che non c'è un modo solo di fare le cose, né tanto meno un solo modo giusto. Che è banale, e però sempre necessario ribadirlo.
E' scocciante che si debba avere un secondo figlio per rendersi conto di quanto margine d'azione in realtà si abbia.



12 commenti:

  1. guarda io voglio il terzo proprio per fare le cose finalmente libera da ansie, tabelle, rigidità e compagnia.
    che dopo due figli mi sento abbastanza sicura di me e del fatto che una regola, un metodo, una via no, non c'è.
    ce n'è migliaia di milioni, nessuna migliore dell'altra in modo assoluto.
    ognuno ha il suo meglio.
    comunque anche in quest'italia mammona si inizia ad essere un po' più rilassati: anche a me non hanno fatto fare nulla per il cordone, l'unica accortezza tenerlo asciutto così se ne va prima.
    l'unica ansia che continua a tenermi in stallo è quella del soffocamento...a me quel loro rifesso anti-ingozzo fa perdere comunque qualche anno di vita...

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  2. Assolutamente d'accordo. Io il secondo figlio non credo l'avrò, ma questo l'ho capito presto comunque e strada facendo ho corretto il tiro (nello specifico: cremine solo per 3 o 4 scatole, omogeneizzati mai, e poi ho solo migliorato il modo in cui mangiavamo noi e di conseguenza lei). Credo anche perchè girando un po' (seguendo il marito) ho potuto esser più libera. E poi, diciamolo, ho un caratteraccio: sono una vera mamma lupa: con mia mamma ho litigato in vita mia credo solo quando ha tentato di dire la sua su certe cose che riguardavano mia figlia, mia suocera non ci ha nemmeno provato!
    Ti rassicuro: anche in ITalia arriva il vento del buon senso e questo modo di procedere si chiama *autosvezzamento*, noi l'abbiamo fatto (all'epoca era malvisto, ora pare sia diffuso). Se vuoi cerca "Io mi svezzo da solo" di Piermarini, un pediatra italianissimo ;)

    E poi è bello che ogni vita sia diversa, è bello seguire l'istinto e crescere anche come mamme... <3

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    1. Ecco un articolo sull'autosvezzamento https://www.facebook.com/photo.php?fbid=611016662272950&set=a.457276480980303.98561.100000938644634&type=1&theater (spero si veda, è un articolo scannerizzato da Repubblica)

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    2. Si vede benissimo, grazie! Il libro non l'ho letto, mentre ogni tanto ricevo newsletter del sito di autosvezzamento. Ma tu l'hai proprio fatto super flessibile come dicono? Su certe cose mi sembrano fin troppo rilassati, anche se certo preferisco l'approccio relax a quello troppo strutturato...
      Io non mi trovo bene a farlo mangiare con noi, principalmente per gli orari, ma anche perchè mi godo poco il pasto se ho anche lui... Inoltre da quel che ho capito "autosvezzamento" tecnicamente include il seno per moooolto tempo, con ampi margini di sopportazione anche la notte, e la cosa non fa tanto per me.
      Come già in altri casi io alla fine mi trovo bene nelle vie di mezzo...
      cmq sono contenta che anche in italia stiano cambiando le direttive, eravamo un po' gli unici rimasti così attaccati alla vecchia scuola, da quel che mi sembra di capire.
      a presto!

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  3. io ho avuto il primo nel 2005, e la seconda nel 2007. A parte il cordone (che in entrambi i casi è stato lasciato al suo destino), le istruzioni tra l'uno e l'altra erano già completamente cambiate, soprattutto riguardo al cibo (svezzamento scientifico con il primo, già dal quarto mese - fai un po' come viene con la seconda, ma solo a partire dal sesto mese). Comunque i miei hanno dimostrato di non volersi adeguare ad alcuna regola, e hanno vissuto di solo latte materno, rispettivamente, per 9 e 12 mesi. Insomma, il pediatra può dire quello che vuole, ma alla fine è il figlio che decide.

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  4. anche in francia le istruzioni che ho ricevuto sul cordone erano le stesse: una spruzzata di disinfettante e bon! in generale come ho scritto sul mio blog molte volte ho abbracciato la rilassatezza francese verso l allevamento dei figli e gia' la mia prima figlia andava a nanna pulita dopo aver leccato il pavimento di mezza casa. con la seconda che non solo io ero a questo punto gia' imparata ma lei pure mi ha fatto il regao di essere una che dorme, e' stata una passeggiata sorridente dal primo momento. a questo punto farei il terzo volentierissimo col solo timore di essere cosi rilassata che me lo ritrovo a scalare il palazzo prima di aver imparato a gattonare e dover spiegare ai pompieri che stavo giusto guardando un attimo il mio blog e non so bene come sia uscito dalla finestra :-D

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    1. ah io svezzamneto ho cominciato a 4 mesi spaccati xche la bimba mi succhiava viva e ho fatto prima pappe con dentro tutto (verdure passate olio parmigiano omo di arne e merenda di frutta, a 5 mesi ho introdotto la cena e il pesce, dopodiche dai 6 ho iniziato un percorso misto di prelievi dal mio piatto e pappe triturate sminuzzate ma di cose cucinate piu o meno anche per noi..idem uguale con la seconda. ora hanno 1 e 3 anni e quando vedono i pesci rossi fanno gnam gnam e la grande dice "e' buono il sushi" :-S

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  5. Anche io sono stata seduta nel mezzo, ho fatto pappine, ho fatto finger food, gli ho infilato il pesto nella minestra a sette mesi e le fragole poco tempo dopo. Direi che e' felice, contento e grassoccio!!!

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  6. prima figlia nel 2008, seconda nel 2012. Svezzamento completamente diverso: scientifico con la prima, totalmente "alla come viene" con la seconda. Devo dire, però, che la prima ha sempre mangiato molto più volentieri e qualsiasi cosa, nonostante le rigide indicazioni, molto restrittive, seguite nei primi mesi. Penso che questo, però, non dipenda affatto dal tipo di svezzamento ma semplicemente dai gusti personali di ciascuna bimba.
    Sono dell'idea che l'atteggiamento giusto sia quello dettato dal buonsenso, con il giusto equilibrio (come mi sembra il tuo)

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  7. Idem come te, e di cibo italiano ovviamente nulla. Ma da quando ho mollato pure le cremine di cereali di qui a favore di cibi da masticare (no, lei manda giu' tipo struzzo), sono usciti fuori quattro denti in un mese. Ora ne ha otto.

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  8. Concordo su tutto. Vivo in Italia ma il margine d'azione tra il primo ed il secondo figlio, me lo sono creata da me, anticipando un po' l'età dello svezzamento e fidandomi più di mia figlia e dei suoi gusti, che non delle tabelle del pediatra. Non ho rivoluzionato chissà che ma aggiunto quel pizzico di naturalità che può essere solo saggezza!

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  9. Scopro solo ora, e con piacere, il tuo blog... anch'io vivo a Londra e ho un bimbo alle prese con le prime pappe! Mi fa sempre uno strano effetto parlare con un'amica in Italia che a qualunque domanda sul figlio risponde "il pediatra mi ha detto di fare cosí", mentre qui quando vado dall'health visitor per fare pesare il bimbo mi chiedono "sta bene?" e io 'si" - e questo é tutto il controllo mensile che mi spetta... finché si sta bene in effetti é meglio cosí, anche se a volte mi piacerebbe che mi si dicesse un po' cosa fare!

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