“Se tu sapessi, Andrea, com’è bella la nostra lingua. È anche tua perché è quella del mondo che conosci, dei bambini con i quali giochi ogni giorno, del mio modo di pensarti e dell’amore che hai ricevuto.”
Non posso immaginare modo più lieve e delicato di affrontare e descrivere un problema così grande: che non è solo il problema della sordità del figlio, riconosciuta con quell'incredula disperazione che ognuna di noi può forse immaginare, ma tutte le subdole difficoltà di corollario, quelle sociali, mediche ed umane sollevate per goffaggine, incompetenza o indifferenza.
Daniela Rossi usa il linguaggio più semplice e scorrevole, quello di una mamma che parla al suo bambino, denso di un amore ferito e arrabbiato, commuovente nella sua forza. Nella sua fiducia che ci sia un modo perché il figlio non solo senta lei, ma senta anche se stesso, i propri pensieri e sentimenti e sappia comunicarli al mondo.
Questo posto partecipa ai Venerdì del libro di Homemademamma
Deve essere davvero un bel libro, grazie della segnalazione! ciao!
RispondiEliminaun libro d'impatto, lo chiamo io!Ti costringe a pensieri non spensierati ma che servono
RispondiEliminaNon lo conoscevo, e mi interessa molto. Grazie!
RispondiEliminaMi è del tutto nuovo... Con poche parole mi hai trasmesso molto. Lo cercherò!
RispondiEliminaUna volta Alice ha visto un non vedente e mi ha fatto domande... non è facile mettersi nei panni degli altri in questi casi, questo titolo mi interessa, grazie
RispondiEliminanon lo conoscevo, mi ha molto incuriosita!
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