martedì 28 febbraio 2012

Una mamma seduta sul letto (mi disse)

Che non ha senso lottare ogni volta con una figlia che disobbedisce/ti sfida/è eccitata/stanca...e mille altre variabili che praticamente coprono l'80% del tempo che una figlia di media vivacità passa da sveglia.

Se ne vedono tante di mamme in lotta. Mamme che lasciano le case di amici -esempio scelto tra mille possibili- ogni volta ripetendo ossessivamente ai figli (intenti a fare e disfare di tutto) "Saluta, ringrazia. Saluta, ringrazia..." senza ottenere alcun risultato civile.
Prima ancora che O avesse l'età e le competenze fisiche per tutto ciò, ho sempre pregato di non diventare così. Ho tentato con impegno e con una certa costanza, con risultati per altro ancora work in progress. E senza molta originalità sono andata col pensiero a rivedere come se la cavava la mia, di mamma.

E a lei, GIURO, non ricordo sia mai capitato, in privato né tanto meno in pubblico, che abbia dovuto ripetermi più di un ragionevole paio di volte cosa fare. Urlare poi, nemmeno da considerare. Mi chiedo ancora se sia in grado di farlo, qualora inspiegabilmente lo volesse. Con me, che già non ero né sono un temperamento tranquillo, e tutto fuorché remissivo, le bastava molto poco per essere ascoltata; ma persino con mio fratello, che se fosse nato negli USA sarebbe stato infarcito di Ritalin. Ovviamente qui si parla solo di età prescolare, per l'adolescenza apriremo un capitolo a suo tempo. Sempre che io sopravviva a quella di O, o anche solo al terrore che già mi incute.
Eppure, dicevo, esigente la mia mamma lo è sempre stata, sotto quell'aria così dolce e all'apparenza accomodante.
Ma quelle liti, quel costante ripetere allo sfinimento che spesso osservo in altre mamme, e cui io stessa mi sento rischiosamente troppe volte esposta, quelle io non le ricordo.
Memoria selettiva, si dirà. Ma non saprei, in fondo mia sorella è stata piccola che io andavo già al liceo, il ricordo è fresco (per quanto meno recente di quanto vorrei! Sig).

Ci ho ripensato ultimamente, e ho capito. Gli insegnamenti venivano impartiti, ma mai sul campo di battaglia. Ho rivisto le sere in cui si sedeva sul letto di uno di noi, con l'aria di quella che ti dava solo la buona notte. E invece, benché senza cerimonie né prediche, si parlava un pochino di qualcosa, visto o accaduto durante il giorno. Non c'erano mai vere e proprie raccomandazioni, ma un costante, presente e coerente esemplificare e descrivere. In certi casi, certo, era anche il caso di ricordare cose negative. Ma in modo sempre lieve, e soprattutto breve. Qualcosa che insomma, non aveva il tempo di stancare. Erano momenti neutri, ma i semi che scivolavano tra le parole agivano poi al momento giusto.
Li rivedo oggi, quando a volte mi siedo sul letto di O, tutti quei semini. E spero tanto di saperli fare germogliare anch'io.

11 commenti:

  1. Che bello questo post, si sente la tranquillità e la calma... cose che io, aimè, non ho. Soprattutto con la mia prima figlia, che ora ha 9 anni, ed è sempre stata una tipa tosta e agitata. Col secondo, forse ancora troppo piccolo (14 mesi), sono più calma e "paziente" anche se lui mi mette parecchio alla prova ed ha già un bel caratterino...
    Spero davvero tanto che i tuoi semini germoglino perché credo che questo sia davvero il modo giusto... baci!

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    1. Grazie della tua visita e delle tue belle parole! La pazienza non basta mai, però si può esercitare. Ma che fatica...! Se hai voglia leggi il mio vecchio post "non è la mamma in me che urla".. A presto.

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  2. Uffa, hai ragionissima, ma io temo di essere più simile alle mamme stressate che descrivi all'inizio :-((((
    eppure mi rendo perfettamente conto che non serve a niente!

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    1. Io dico che di natura saremmo tutte in lotta e stressate. Qualsiasi persona sana di mente urlerebbe come una pazza di fronte alle sfide che ci lanciano le bestioline! Io cerco di incivilire me stessa oltre a lei. Con risultati, come ho già tristemente ammesso altrove, assai variabili...
      Ma l'inutilità della lotta è talmente evidente, almeno con la mia O, che tutto puoi dirle fuorchè che qualcosa è obbligatorio!

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  3. Un posto bellissimo: e una metodologia che mi sembra splendida. Vedrai che funziona!

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    1. Detto da una prof come te vale quintuplo! Il problema è applicarla la metodologia...non tutte hanno in dotazione la pazienza tenace di mia mamma (che tra l'altro era prof come la povna). E posso garantire che non è ereditaria.

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  4. Dopo anni di urli e prediche il mio mantra e' diventato 'scegli le tue battaglie'. Nell'ultimo anno questo ha decisamente ridotto le risse e aumentato le chiacchierate serali. Io pero' devo fare training autogeno tutti i giorni per mantenere l'impegno, non sono brava come la tua mamma!

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    1. Altro che training autogeno...ti capisco!!! 'scegli le tue battaglie' suona molto molto saggio.

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  5. Che bello questo post: la tua mamma sara orgogliosa leggendolo!

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    1. Grazie che carina che sei! In effetti potrebbe farle piacere... Ma io questo angolino telematico me lo sto tenendo chiuso e segreto sai? una stanza tutta per me. Mio marito sa che c'è, ma dice che se lo leggesse io non scriverei liberamente. Non lo so, forse è vero.. Comunque prima o poi andrà sdoganato!

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  6. Me lo ricordavo questo post. Che mi ha molto ispirata. Non ho avuto un modello così, non ho avuto tempo di interiotizzarlo. Però ti ho letta e mi è piaciuto questo modo delicato. Se oggi il racconto delle nostre giornate è diventato un momento importante è anche merito di questo post, mel'ero dimenticato.
    Quanto mi piace leggerti.

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