domenica 8 aprile 2012

Passi dal via e ritiri 1000 uova

Capita, come a Monopoli: ogni tanto passi dal via. E ritiri 1000 lire. Ogni passaggio nella cittadina delle radici è un po' così: un passaggio dal via da cui ripartire con un pezzo da mille. Che solo a natale abbia a che fare col denaro però (ma a quel punto mai col numero mille) è poi un dettaglio . Comunque, dicevo: ogni tanto si passa da qui, da questo via che c'è da chiedersi se sia un ritorno indietro o un passo avanti; e ogni volta si riparte... Con mille energie, o quando va male mille dubbi e altrettante domande, sempre mille abbracci, mille telefonate, mille regali per O, mille parenti. Mille scosse di assestamento ai miei piccoli equilibri, mille volte precari. Questo è stato un giro fortunato.
Sono ripassata dal mio piccolo via con energia e con fiducia, armata dell'entusiasmo di una piccola O che parla di questo via come della sua casa. "Che però arriva fino a Londra". Qui lei si guarda intorno sicura di sè e degli affetti che troverà, facendo con grande disinvoltura quello che io ho cercato di imparare in questi anni: saltellare sulla soglia del via, un piede nel lago e l'altro nel Tamigi, perchè la sua casa è proprio lì, in quel tratto che vediamo solo noi che li separa e li unisce. Lei lo sa, senza bisogno di porte né muri: la sua casa è qui E è Londra, due piani diversi della stessa abitazione. Ce la siamo costruita su misura, con le imperfezioni e i disordini delle case in cui si vive per davvero.
Lo pensavo guardandola abitare la casetta di cartone che occupa il salotto dei miei quando noi siamo qui:



E' stata una Pasqua calda come si direbbe un Natale. Una di quelle festività in cui il piacere di essere tutti insieme è palpabile, con buona pace di certe dinamiche familiari che spesso in passato hanno reso assai lunga la digestione di molti pranzi . E non a causa di quel che stava nel piatto.

La soglia del nostro via, quella che unisce Londra a quaggiù, è stata particolarmente frequentata. Simbolicamente ma non solo. Prova ne è la venuta dell'Easter Bunny, usanza per me nuova (e certo assai pagana, ne convengo) ma solida e antica agli occhi di O, che ha costellato di ovetti anche la parte di casa italiana, dopo aver calcato le scene londinesi stupendo O e tutta la sua classe con prove inconfutabili del suo passaggio:


Dopodomani si torna al piano di sopra di questa nostra strana casa: e il fatto che sia impossibile portarci dietro l'indegno numero di uova e derivati del cioccolato raccolto passando da questo via ha aspetti indubitabilmente positivi.
Ma da qui ripasseremo. Già si sa. Sperando solo di avere un altro giro fortunato.
O magari, osiamo anche dire, potremmo azzardare l'ipotesi di essere diventati bravi...?



5 commenti:

  1. che bella quest'immagine di una casa che si estende oltre i confini geografici, oltre la nostra necessità di mettere tutto in ordine e su tutto agire il controllo.
    Che bello essere bambini e muoversi in uno spazio così vasto fatto di sogni ed emozioni.
    Complimenti a questa whymom, che vede tutte queste cose.....
    ciao

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  2. Io voto per l'azzardo, i bambini ci fanno vedere le strade e i percorsi giusti, i più semplici in fondo. E tu sei stata brava a farle vedere tutti i piani della vostra casa come un'esperienza da cui prendere solo cose buone.

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  3. noi ancora cerchiamo la nostra Neverland..tra un trasloco e l'altro..
    Buona Pasqua (in ritardo) a te e O.

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  4. Ieri sono andata ad una festa di pasqua italiana. C'erano anche tante coppie mistee i loro pargoli. Parlavano italiano, ma raccoglievano le uova nascoste in giardino. Li ho un po' invidiati, nessun cultural shock per chi nasce tra due culture diverse

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  5. Davvero bella questa immagine della tua casa...negli occhi dei bambini e nella loro mente gli spazi sono davvero piu' semplici. Tutto e' piu' semplice e vicino...

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