giovedì 29 novembre 2012

Cowboy Christmas


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Una era rimasta al presepe e agli angioletti, e invece si ritrova a mettere insieme un costume da cow-boy per la recita di natale. Postmoderni come nessuno. La canzone è natalizia come un uovo di pasqua ma senza dubbio molto allegra. E fin qui, se si è disposti ad adattarsi un po' a stili diversi dalle proprie abitudini, in fondo tutto bene. I canti di Natale veri e propri li faranno più in là: molto formali ed ufficiali, ma se non altro davvero natalizi.
La recita è più un intrattenimento. E data l'infinita varietà di credo religiosi presenti nella scuola, celebrativa solo di un generico spirito festoso.
Stamattina c'erano le prove generali, ed essendo arrivata a scuola come al solito non esattamente in anticipo ho potuto rubare una piccola anteprima mentre tutti si cambiavano.
L'unica direttiva ufficiale ricevuta riguardava il cappello: glittery cow-boy hat. Kitsch come non mai ma nel complesso divertente. Sotto, si richiedeva abbigliamento da cow-boy; che nelle mie orecchie è suonato "jeans e camicia a quadri", quello che Olivia ha provato e approvato e con cui stamattina è andata a scuola. 
Unica di 10 bambine. 
Perché tutte, e dico tutte, le altre, invece erano vestite uguali, con lo stesso completo da cow-girl rigorosamente acquistato per l'occasione: il più impersonale e lezioso che io potessi immaginare. E sorvolo sulla qualità, che sospetto possano prendere fuoco accanto al display di un telefonino. 
Mi sono ritrovata, senza averlo né voluto né previsto, di fronte a un gruppo compatto, dove evidentemente si danno per scontate cose che a me non passano neanche per la testa.
Olivia è stata forse un po' perplessa sulla porta, ma quando è andata a cambiarsi sembrava tranquilla. 
Come ho già scritto altrove non sono certo contraria a un po' di sano anticonformismo che esprima personalità. Ma avrei preferito saperlo, che un paio di jeans e una camicia a quadri per un cow-boy potevano risultare tanto coraggiosi! Non dico che avrei comprato la gonnella di sicuro anche per lei, ma almeno mi sarei posta la domanda. E l'avrei posta a lei.
Adesso aspetto di andarla a prendere. Con le dita incrociate che non sia stata una fatica essere l'unica in fondo un po' diversa. Il suo costume l'aveva provato, con grande soddisfazione. E anzi, aveva nominato che qualche compagna sarebbe stata in gonna, "ma mamma i cowboy mica mettono la gonna!"; il che mi fa ben sperare...
Ma essere l'unica, proprio l'unica, si sa, può non essere piacevole: richiede uno spirito da vero cow-boy.
Io conosco mia figlia, la sua testa dura e i suoi gusti decisi. E spero con tutto il mio cuore che non se li faccia scalfire da quattro gonnelline muccate svolazzanti. Ma se così fosse, qui lo ammetto senza nessun orgoglio, io domani compro il costume.
Poi scrivo a tutte le mamme, ma prima mi piego.

3 commenti:

  1. Mannaggia l'omologazione muccosa! Io sono con te, se mio figlio volesse unirsi al gruppo non mi opporrei.
    Però due parole alle mamme poco fantasiose le farei ...

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    Risposte
    1. Grazie marzia! Un po' di comprensione e supporto mi fanno proprio comodo..
      Il vero problema è: che glie dico alle altre mamme?? Come glielo spiego senza suonare maestrina..? La cosa bella è che a Olivia non sarebbe potuto fregare di meno! Orgoglio di mamma..! :-)

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  2. Concordo col piegarsi, se la cosa la fa stare male.
    Ma sinceramente non saprei cosa dire alle altre mamme: potrebbero sempre chiederti "ma che cavolo vuoi"?!?

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